Intervista a Monica Mutti
Delegare magazzino e distribuzione a un operatore logistico esterno può essere vantaggioso anche per le aziende cosmetiche di dimensioni medio-piccole, soprattutto nella gestione della stagionalità e dei rapporti con le grandi catene di supermercati. È l’opinione di Monica Mutti, consigliere nazionale e membro del comitato direttivo di ASSO-RAM.
L’industria cosmetica ha imparato da tempo ad utilizzare lo strumento dell’outsourcing logistico, che consiste nel delegare a soggetti terzi specializzati tutte le attività di gestione del magazzino, preparazione degli ordini e consegna ai clienti. L’outsourcing, infatti, consente al produttore cosmetico di concentrarsi sulle proprie attività principali, quelle in cui può far valere il proprio know-how specifico e da cui dipende la propria competitività (il cosiddetto core business), senza rinunciare ad adeguarsi alle nuove condizioni di mercato che richiedono riduzione dei tempi di risposta, consegne più frequenti, maggiore capillarità, ampliamento della gamma di prodotti e servizi. L’esternalizzazione della logistica è però tuttora poco utilizzata dai produttori cosmetici di piccole e medie dimensioni, che rappresentano una parte importante del tessuto imprenditoriale italiano.
Ma quali sono, in concreto, i vantaggi che l’outsourcing logistico può offrire a questa tipologia di aziende? E questa modalità operativa è applicabile anche ai prodotti cosmetici più delicati? Lo abbiamo chiesto a Monica Mutti, consigliere nazionale e membro del comitato direttivo di ASSORAM, l’associazione degli operatori commerciali e logistici che provvedono alla distribuzione primaria di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici, cosmetici, dietetici, veterinari, diagnostici, erboristici e di articoli sanitari. Mutti è inoltre direttore tecnico e responsabile del sito produttivo della divisione farma del gruppo CD Group, operatore logistico con sede principale a Liscate (Milano).
Controllo totale
Il primo aspetto da rilevare è che l’outsourcing logistico permette al produttore cosmetico di mantenere un controllo totale sui propri prodotti, con una qualità di gestione delle merci che non è in alcun modo inferiore a quanto si possa ottenere “in casa”. Sostiene infatti Mutti: “Oggi gli operatori logistici qualificati sono dotati di tecnologie informatiche (il software di gestione del magazzino, il WMS, ne è un esempio) che assicurano la totale tracciabilità dei prodotti, come richiesto dal Regolamento UE 1223/09 entrato in vigore nel 2013. In ogni momento l’operatore logistico conosce l’ubicazione del prodotto all’interno del proprio magazzino e, dopo la spedizione, è sempre in grado di risalire al cliente che l’ha ricevuto. In caso di richiamo, quindi, tutti i prodotti possono essere facilmente individuati e ritirati dal mercato”. Anche dal punto di vista delle condizioni di conservazione, la qualità del servizio è assicurata: “Comunicando all’operatore logistico tutte le caratteristiche di conservazione richieste, il produttore si assicura che il proprio prodotto sarà stoccato e trasportato in modo corretto. Nel caso dei cosmetici termosensibili, ad esempio, è possibile utilizzare locali e automezzi a temperatura controllata”, sostiene Mutti. Il rispetto per le esigenze del produttore cosme - tico è una dote che gli operatori logistici hanno acquisito collaborando con produttori molto grandi ed esigenti, come spiega Mutti: “Gli operatori logistici qualificati lavorano anche per le grandi multinazionali dei prodotti di largo consumo; da tempo, quindi, hanno adottato gli standard tipici di queste aziende e si sono dovuti adeguare a requisiti molto severi. Tra questi è compresa la dotazione di soluzioni di business continuity per evitare interruzioni di servizio in caso di problemi tecnici, come ad esempio guasti al sistema informativo o mancanza di energia elettrica”.
Gestione della stagionalità
Sgombrato il campo da eventuali timori, vedia - mo quali sono i vantaggi che l’outsourcing logistico può offrire ai produttori cosmetici. Secondo Mutti, uno dei principali riguarda la gestione della stagionalità. “Molti prodotti cosmetici presentano una marcata stagionalità, legata ai mesi estivi (è il caso dei solari, degli anticellulite, ecc.) o al Natale (come nel caso delle confezioni regalo). Generalmente gli ordini di questi prodotti vengono piazzati con largo anticipo, e all’inizio della stagione il produttore deve rifornire tutti i suoi clienti contemporaneamente. Questa operazione può risultare complessa dal punto di vista logistico, se gestita in proprio dal produttore cosmetico. Grazie all’outsourcing, invece, il produttore può delegare tutta l’attività all’operatore logistico esterno, che è attrezzato per assorbire picchi di lavoro sfruttando sinergie operative ed economie di scala”. Un secondo aspetto della stagionalità è la necessità di personalizzare il prodotto per promuoverlo all’interno del punto vendita. “L’industria cosmetica ricorre spesso alla customizzazione”, osserva Mutti, “ad esempio con l’impiego di espositori monomarca, come avviene nel caso dei solari, o con la creazione di confezioni regalo che racchiudono più prodotti diversi. Anche la preparazione di queste presentazioni customizzate può essere svolta dall’operatore logistico, che oggi è attrezzato per svolgere una varietà di lavorazioni assicurando la massima qualità, con particolare cura nella manipolazione di confezioni delicate”.
I rapporti con la GDO
Un altro vantaggio che l’operatore logistico esterno può offrire ai piccoli e medi produttori cosmetici riguarda i rapporti con la GDO (Grande Distribuzione Organizzata), cioè con le grandi catene di supermercati. Spiega Mutti: “Spesso la GDO utilizza propri standard interni per quanto riguarda i “box”, cioè le confezioni da magazzino che raggruppano diverse unità di vendita al pubblico. Generalmente questi box sono diversi da quelli utilizzati dal produttore cosmetico, inoltre cambiano da una catena di supermercati all’altra e richiedono una codifica a barre predefinita dal supermercato. Per servire diverse catene della GDO, quindi, il produttore cosmetico dovrebbe attrezzare il proprio “fine linea” in modo da poter confezionare una varietà di box diversi, etichettandoli con codici diversi. In alternativa, il produttore può delegare questa attività all’operatore logistico, che si fa carico di scomporre e ricomporre le unità di vendita come richiesto dalle diverse catene. L’azienda cosmetica può quindi fornire il prodotto nelle proprie confezioni abituali (ad esempio scatole da 48 pezzi) e l’operatore logistico preparerà le confezioni richieste dalla GDO (ad esempio scatole da 6 pezzi per una determinata catena, o fardelli da 6 pezzi per un’altra catena), applicando le necessarie etichette. Teniamo presente che generalmente l’operatore logistico è già attrezzato per svolgere questo lavoro, perché fornisce lo stesso servizio ad altri produttori cosmetici nei loro rapporti con le stesse catene della GDO.
Ricorrere a un operatore logistico, prosegue Mutti, è vantaggioso anche per quanto riguarda l’attività di consegna, perché la GDO impone orari di scarico predefiniti; i fornitori devono quindi prenotarsi e i trasportatori attendono in coda il loro turno”.